domenica 14 marzo 2010

primo giorno 13.03.2010 DEMOCRAZIA DIRETTA

come la democrazia diretta entra nella vita quotidiana di una bidon ville di port au prince attraverso l'istituzione di un comitato.
Nello specifico trattasi di comitato di quartiere, il che è già di per se' foriero di situazioni al limite del grottesco.
tra macerie e fogne al cielo aperto sono state piantate quattro tende a uso scuola arrivate direttamente dal campo Globo de L'aquila.
ecco coinvolto un pezzo della comunità localle nella decisione delle priorità della zona.
in una stanza di 15 mq, alla salutare temperatura di 43°, ci sono 9 rappresentanti della pololazione del circondario che dovrebbero decidere, riuniti in forma di comitato, cosa fare, come farlo e quale possa essere l'intervento della ONG di turno (nello specifico rappresentata da uno spaesato sottoscritto).
Una baraccopoli
Democrazia diretta
inizio e fine con preghiera collettiva
lascio immaginare quello che ne è venuto fuori, un incrocio tra un collettivo di lotta comunista (il giornale) euna riunione di condominio.
dopo due ore cerimoniose e interminabile si giunge alla conclusione politica che bisogna procurarsi tre megafoni per sensibilizzare gli abitanti sulla questione delle fogne a cielo aperto e sulle attvità ricreative da fare nelle tende.
per fare questo però bisognerà telefonare al direttore scolastico del quartiere che è anche l'unico ad avere un motorino (non si capisce la connessione logica)


in tutto ciò:
la conversazione si svolgeva in creolo
ogni quarto d'ora scattava la preghiera


si prende il tutto e lo si aggiunge ad uno staff formato dal sottoscritto, una di tolosa che assomiglia a un batrace, una capoprogetto svizzera celiaca e un logista colombiano che parla solo lo spagnolo sudamericio


mi sa che la prossima volta vado a lavorare per la coca cola

4 commenti:

  1. Da piccolo volevi diventà ricco !!!!!!
    Va a lavorà per la Pepsi e fatte raccomannà da Irig.
    Ciao
    da Zio Alfredo

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  2. Fantastico.
    e questo è solo l'inizio.
    Appena imparerai il testo presciso delle preghiere in creolo, prego di porgerlo a me, che ne farò uso, aggiungendo care bestemmie romane.

    Un abbraccio dal comitato colleverdiano da cui in questi giorni mi appoggio e che è qui capranicamente presente e divertito del tuo reportage.

    Tuo frate e fiends

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  3. precisazione per chi non avesse capito:
    batrace=rana, rospo.

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  4. Potresti resettare i colori del testo come all'inizio prima che diventiamo cechi!!!?
    Ciao bello!!!
    Zio Alfredo

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