mercoledì 9 giugno 2010

e poi c'è l'esercizio del potere

prendete una persona, datele il potere in qualunque sua forma ed otterrete il riversamento di tutte le sue frustrazioni nell'esercizio del potere.

questo accade perchè spesso si arriva all'esercizio del potere dopo aver ingoiato per anni rospi e altri anfibi, aver investito troppo nella vita lavorativa, aver quindi bevuto poche birre, giocato poco a tresette e scopato ancora meno

Nella cooperazione la persona che ha il coordinamento della missione detiene un potere decisionale rispetto alle scelte lavorative superiore a qualsiasi dirigente non espatriato dello stesso livello.

per cui molti coordinatori di missione suppliscono alla mancanza di una vita sociale, sessuale, ludica attraverso il mero esercizio del potere.

immaginate di arrivare come capo in un contesto difficile a coordinare delle persone che sono già sul campo da diversi mesi e che conoscono il contesto meglio di voi.

in questo caso si direbbe "chiappe strette ed occhi aperti", perchè è una faccenda delicata, bisogna stare attenti a non turbare equilibri, ad ascoltare, a vedere, imporre gradualmente il proprio punto di vista (come è giusto che sia per un capo) senza arrogarsi il diritto all'ultima parola (è scontato che l'ultima parola sia del capo, non c'è bisogno di rimarcarlo)

ovviamente tutto questo non è accaduto.

"Voglio vedere come lavorate"
"L'assistente amministrativa è inutile"
"DOVETE tradurre, perchè io non parlo francese"
"Io con le nazioni unite non voglio avere niente a che fare" (lavoriamo su mandato UNICEF- ndr)
"io non mangio la vostra roba americana, io mangio sano, non metto i soldi in cassa comune" (alla prima birra pagata da me che tocchi te stacco na mano)

dopo giorni di silenzioso accumulo infine arrivò la bufera.

Alle ore 8.26 di martedì 8 giugno 2010 stavo ancora col caffè in mano, davanti al computer a giocare a monkey island.

mentre masticavo i biscotti la capa se ne uscì rivolta all'admin:

"perchè tu ti sei presa la segretaria (assistente amministrativa - ndr)per fare il lavoro al posto tuo, lei fa il lavoro e tu non fai un cazzo, qua se ti dico che mi devi fare da interprete tu fai da interprete, la segretaria è inutile e io la licenzio (tra l'altro è haitiana)"

alle ottoeventisei minuti primi della mattina.
a una che, per quanto rospa, si sta facendo il culo a 10000 km da casa da tre mesi

l'admin scoppiò in un pianto dirotto, e la capa insistette nell'aggressione continuativa.

per fortuna.

se l'admin non fosse un batrace, si sarebbe alzata e avrebbe aperto placidamente in due la testa della coordinatrice missione, o almeno, il sottoscritto avrebbe fatto così, ricordandole ad ogni fendente che se c'ha gli ormoni sfasati usasse i soldi della cassa per pagarsi 30 cm de cazzo haitiano.

meno male che non sono l'admin.

ma il logista (come il cinese) aspetta che il cadavere del nemico scorra sul fiume.

giovedì 3 giugno 2010

dimissioni, scrivanie e iguanodonti

gente che viene, gente che va, batraci che danno le dimissioni, capemissioni che arrivano senza parlare una parola di francese.

la pacatezza e la calma abbandonarono il mio corpo questa mane di giorno festivo haitiese ('na festa ogni venti giorni, cazzo ciavranno da festeggià....)

ma prima andrebbe fornita la descrizione della scrivania del logista, ovvero me medesimo:
trattasi di tavolo di plastica bianco rettangolare.
sopra regna il caos più totale, un caos utile e operativamente perfetto, malgrado la convivenza degli oggetti più svariati:
- un laptop siemens
- un disco rigido esterno
- numerose chiavi usb
- cuffie e microfono
- bloc notes
- agendine varie
- accendino
- fiammiferi
- un elmetto da cantiere
- un modem radio
- una coppia di radio + caricatori
- un telefono satellitare
- un gps
- una telemetria da passeggio
- fettuccia metrica da 50 mt
- metro
- livella
- raccordi per tubi da 2 pollici
- rubinetto da 2 pollici
- teflon
- nastro isolante
- un martello da geologo
- pinze. tenaglie e fil di ferro
- gruppo di continuità
- alimentatori
- biglietti da visita
- mappa di port au prince
- telecamera
- macchina fotografica
- calssificatore con documenti di trasporto e note di ricezione merce
- trapano tassellatore
- chiavi del pickup
- chiavi del camion
- fatture
- ricevute
- buoni d'ordine
- un pacchetto di biscotti allo zenzero
- un iguanodonte di plastica di nome ermete


tutto accuratamente in ordine sparso.

naturalmente quella cosa frigida e inerte che è la nuova capa disapprova.

e appunto questa mane scesi a farmi il caffè e la trovai che metteva alcune cose FONDAMENTALI della mia scrivania in un apposito cartone (radio, satellitare, telemetria, teflon nastro isolante....).

trascesi, oh, se trascesi.

tutto ritornò al suo posto. ma mi sovvennero alcune questioni.

Dalla sede di roma selezionarono una persona per fare il coordinamento del progetto.
il contesto di riferimento è haiti, lingue ufficiali francese e creolo.
Ella parla uno spagnolo stentato misto a portoghese e italiano (l'inglese pare quello di alberto sordi in un americano a roma)

ella dovrebbe essere il rappresentante paese dell'ong, curare i rapporti istituzionali, andare agli incontri ufficiali, dettare in base a questi le linee guida del progetto.

il sottoscritto e l'admin la portano in giro (perchè non guida), traducono, scrivono le lettere ufficiali.

non riuscendo più a svolgere il lavoro sul campo per semplice mancanza di tempo (che finisce ne baby sitting del proprio capo).

questo portò l'admin a rassegnare le dimissioni.

Ah, tra l'altro ella prende tre volte il mio stipendio.

le altre cose simpatiche sono che il personaggio tenta di parlare francese, con risultati ridicoli, che portano a equivoci e incomprensioni con i negri di alto rango, tipo il ministro dell'educazione, a cui poi uno di noi deve trovare rimedio diplomaticamente (di solito con pubblici cospargimenti di cenere sul capo).


con tanti cooperanti preparati e poliglotti che stanno in giro perchè cazzo hanno mandato una cinquantenne frigida, fricchettona e omeopata che non parla francese? (la domanda è ripetitiva, lo comprendo)


ma è ovvio, perchè è amica del vicedirettore dell'ong e perchè è pronta a fare esattamente quello che chiede la sede di roma senza discussioni.

(tra l'altro non compra cose delle multinazionali, crede che il terremoto sia stato causato da un test americano di una fantomatica "arma sismica", rifiuta di parlare con i militari....)

una leccaculo travestita da contestatrice.

L'ho sempre detto che i fricchettoni vanno ammazzati da piccoli.