sabato 8 settembre 2012

Emerghenzialismo


Qui é sempre stato un gran casino.
Dal '94 c'é stato prima l'esodo di dei Ruandesi in Nord e Sud Kivu, con conseguente formazione di campi profughi giganti a Goma dove si nascondevano ancora i capi genocidiari, che hanno sistematicamente cominciato una sorta di guerriglia nei confronti di Ruanda e Uganda (che aveva fornito appoggio logistico all'avanzata di Pual Kagame verso Kigali), che poi é sfociata nell'invasione del congo orientale da parte del minuscolo Ruanda, che ha portato ad una guerra di posizione con il regime di Mobuto, che si é dissolto nel regime di Kabila padre, che poi é sfociato in quello di Kabila figlio; nel frattempo dall'Uganda partiva una specie di invasione per controllare i territori minerari del nord est con la scusa di andare a fare il culo al Lord Resistance Army di Joseph Koni che scorazza indisturbato da 20 anni nelle fratte tra sud sudan, repubblica centrafricana congo e uganda, razziando villaggi, sequestrando poveri cristi, tagliando il naso a chi capita restando sempre in mezzo alla foresta.

Questa la cristallina situazione della zona, che ha avuto per 20 anni campi profughi gestiti da UNICEF UNHCR e Unione Europea (ovviamente atrtaverso le ONG) che hanno distribuito assistenza a pioggia a chiunque capitasse a tiro senza prendere mai uno straccio di posizione nei confronti di questo o quello: so' negri, c'hanno fame, je damo da magnà, che siano ex genocidiari, guerriglieri, stupratori di massa o poveri disgraziati noi ce ne fottiamo e restiamo neutrali.

In tutto questo c'era una missione dei puffi, caschi blu delle nazioni unite, chiamata prima MONUC poi MONUSCO che ha le seguenti regole di ingaggio:

- se va in giro con le hummer a consumà gasolio
- nun se spara manco se te se magnano una chiappa
- non se esce dal compound che per andare a comprare le sigarette
- se un gruppo armato entra, ci sbudella tutti all'arma bianca, mangia le interiora del sergente e usa l'intestino come filo per stendere i panni allora noi possiamo piangere sommessamente e dire che non gli siamo più amici.


Queste le utilissime regole d'ingaggio della forza puffa multinazionale preposta alla protezione della popolazione civile e alla collaborazione con il locale esercito congolese, ben armato, ben pagato e motivato a non fare un cazzo di niente come da manuale degli eserciti congolesi.

Quindi é facile immaginare che ci sia uno STATO DI EMERGHENZIA PERMANENTE

l'esercito ugandese fa razzie e mette in fuga la popolazione per cercare l' LRA, LRA mette in fuga la popolazione e fa razzie per pararsi il culo dagli ugandesi infoiati, l'esercito congolese fa razzie perché stanno co' na scarpa e na ciavatta e non sono pagati dal 1963, i puffi puffano.

Quindi sti poracci de locali fanno su e giù co ste bacinelle piene de monnezza ogni volta che passa un esercito, e qui intervengono le OENNEGGI'.

Con progetti di reinserimento, distribuzione di sementi e strumenti da lavoro, pozzi, latrine, psicosociale, educazione.

progetti di 6-8 mesi
da vent'anni
tu stai in un posto da vent'anni e ti finanziano progetti di EMERGENZA di 6 mesi.

e ndo cazzo andremo mai con progetti di 6 mesi?

sicurezza alimentare: in 6 mesi distribuisci i semi e se te va bene che nun te se li magnano co' tutti i sacchi non fai in tempo a vedé se il raccolto é andato che il progetto é finito, cosa cazzo li fai a fare i campi dimostrativi pe' insegnaie la rotazione delle colture se dopo 6 mesi hai finito? che te ruoti in 6 mesi?

acqua: in 6 mesi scavi un po' de pozzi, ma non je la fai a formare un comitato di gestione che eviti di mandare a puttane l'impianto dopo che te ne sei andato, per cui consegni l'impianto, passa un anno, se rompe e un'altra ong lo viene a riabilitare, e cosi' via...

educazione: riabilitala una scuola, e soprattutto, fallo un programma che segua famiglie e insegnanti, utile farlo durare 6 mesi, sicuramente non starai da capo a 12 il prossimo anno

Ecco, normalmente l'emergenza dura da qualche mese a qualche anno, questo perché i progetti di emergenza per definizione sono difficilmente sostenibili senza la mediazione e il monitoraggio di un attore internazionale esterno, poi se una generazione intera é stata abituata a distribuzioni indiscriminate di qualunque genere, con la scusa, nobile, di salvare vite umane, non é che da domani questi cominciano a utilizzare con oculatezza e senso civico quello che é stato messo in piedi dal baraccone della cooperazione.

probabilmente comunque questo tipo di intervento ha evitato guai peggiori e ha salvato delle vite, ma ha un po' sfracassato i cojoni, non se va da nessuna parte, non crea sostenibilità a lungo termine e alla fine, per un ateo bestemmiatore, ti fa riconoscere che l'intervento delle missioni religiose non é poi cosi' malvagio, sono dei grandissimi stronzi ma almeno stanno sul posto.

qui il turn over dei cooperanti é ogni 6-8 mesi, più di un anno ci restano i matti veri e i dissociati mentali.

La scorsa settimana un ciccione mauritaniano dell'unicef ha detto che forse vale la pena interrogarsi se non sia il caso di cambiare approccio: non so quale sia stata la sua comprensione della locuzione "grazie al cazzo".

Ma intanto é un primo passo.

Ah, no, non sono neutrale, si capisce da che parte sto e sputo nel piatto in cui mangio, una libertà concessa ai lavoratori delle emergenze che campano di sto lavoro con contratti di 6 mesi,quindi massima professionalità ma almeno fateme bestemmià (cit. rivisitata)

per capire un po' l'antefatto dell'emergenza permanente in congo c'é un ottimo libro spudoratamente di parte: "desideriamo informarla che domani saremo uccisi con le nostre famiglie" di philip gourevitch, einaudi (terzo ripiano della libreria a casa mia, se lo volete legge)

per avere un'idea della follia di chi lavora qua c'é il sito di invisible children (auanagana ammerican organizescion) con il video su joseph koni che fa un sacco ridere e la lista degli incidenti di sicurezza (www.lratracker.org o . com, mo' nun me ricordo)

martedì 21 agosto 2012

Primo mese, e daje tutti.

Er congo ma che ce vai a fà in Congo? a lavorà. Che vuoi che ci vada a fare in Congo? si' ma perché il Congo? perché m'hanno preso, m'hanno fatto un'offerta e ho accettato. Dunque, funziona cosi', tu arrivi a Kinshasa e pensi di stare in RDC, che poi sarebbe la Repubblica Democratica del Congo, che il congo propriamente detto é un fiume, e un altro Congo sta giusto al di là del fiume e ha per capitale Brazzaville. RDC, quindi, Congo Belga per i nostalgici. prendi e sbarchi dall'aereo, ti raccatta l'autista della tua organizzazione con una toyota corolla del '91, vai nella casa-ufficio-caserma e sai che dopo due giorni riparti. Quindi manco a perde tempo a sfà lo zaino che tanto riparti fra due giorni, destinazione BUKAVU ma quanto cazzo é grosso il congo? fa freddo, mortacci de pippo, io so' partito per l'equatore contando de sta in ciavatte tutto il tempo invece se battEno le brocche, e mo' annamo tutti a bukavu, 1573 km in aereo, tipo roma-budapest, e manco hai cambiato paese bukavu pare trevignano, pero' con la strada sterrata, sta sul lago e nel lago ce stanno 300 km cubi de anidride carbonica e metano, dall'altra parte il simpatico ruanda, il paese delle mille colline e del milione di morti in tre mesi, mica scemi sti ruandesi, stanno a pompà metano dal lago per accenderci le lampadine, tutto molto bello, basta che non saltano per aria oggi, che me lo immagino quanto possono sta attenti a non fasse esplode la centrale sotto al culo. Tra l'altro se il vulcano qua davanti decide di eruttare nel lago, tutta la CO2 esce e stermina due milioni di cristiani e un ateo, il sottoscritto. Gli AEREI er congo so' fratte, fratte a non fini', tutto un frattume a perdita d'occhio, duemila km di diametro e manco na carrareccia pe andacce cor pandino 4x4, niente. Quindi daje tutti con l'aereo: - Le compagnie congolesi non c'hanno l'autorizzazione manco pe' volà in congo, girano coi dc3 anni 60 a elica che cascano come le pere ogni due mesi, quindi nada. - Le compagnie internazionali non volano, che le piste so' corte e parono lo stradello de villa pamphili -ce stanno le nazioni unite, l'unione europea e AVIATORI SENZA FRONTIERE le nazioni unite quando lavori per una ong se te potessero piscià in testa lo farebbero, aviatori senza frontiere c'hanno un piper a pedali e se fanno pagà quanto la emirates, resta l'unione europea. col CESSNA. 12 posti, mezza tonnellata di carico, niente volo strumentale, un pilota ucraino. Annamo ndo dovemo annà volace te a 300 metri di quota con uno scalo ogni 30 km in mezzo a stampanti pc e tutti i cazzi che te sei portato appresso per impiantare la nuova base, dall'evocativo nome de BANGADI. durante i 3 giorni di viaggio ho esplorato le più remote e recondite possibilità di affidare la mia anima ad una qualunque religione che potesse prenderla in custodia anche a titolo provvisorio vista l'imminenza della mia morte. quando alla fine si scende di quota, l'ucraino se mette a candela e rimbalza su un sentiero de terra battuta lungo 200 metri e largo 3, potando vistosamente acacie, banani e indigeni. SEMO ARIVATI- ha detto con inconfondibile accento di Kiev BANGADI é inutile che lo cercate su google earth, non sta manco sulle mappe GIS dell'ONU, 30 km dal confine sudanese, 29.000 abitanti sparsi in un territorio grande come la provincia di roma, capanne di fango, fratte, macchie e un fiume pieno de fanga e pescigatto. che poi su sto fiume i belgi ciaveveno fatto pure na diga e na centrale, vai a sapé perché, ovviamente non funziona piu' niente ma a DUNGU (120 km piu' in là) si vedono ancora i pali della luce. a bangadi ce stanno due tipologie de costruzioni, quelle fatte dai belgi e quelle fatte dai congolesi, il che lo rende un grazioso incrocio fra utrecht e il villaggio di "riusciranno i nostri eroi..." della wertmuller. noi abbiamo la summa dei due stili: na stalla belga con una latrina congolese e un fantastico e innovativo sistema di aspersione corporale idraulico: ER SECCHIO, con il quale praticare l'abluzione mattutina all'aria aperta, confortevole, pratico e comodo. questo porta l'europeo medio (in questo caso l'unico nel giro di una cinquantina di km)ad assumere fattezze da uomo delle caverne, essando la razza caucasica, alla quale orgogliosamente appartengo, la maggiore produttrice di peli/cm quadrato. La mancanza di uno specchio, di un rasoio, di acqua corrente e soprattutto del momento topico della lettura di dylan dog seduto sul cesso, hanno effetti raccrapriccianti nel corpo e nell'animo. mo' intanto amo ripijato in mano sto blog, che de vita sociale nun se ne parla, a seguire importanti pipponi su temi quali "l'emergenza de sta ceppa", "er progettificio" e soprattutto "la gestione dello staff locale: dal terzomondismo al ku klux klan"