mercoledì 26 maggio 2010

il fascino discreto della borghesia

no, il titolo non c'entra col contenuto.
la domenica mattina è già dura alzarsi dal letto normalmente, se poi lo devi fare presto per andare a raccattare la nuova capomissione che arriva all'aeroporto alle otto e mezza e ancora peggio.
se poi la sera prima c'è stata un'americanata chiamata pool party all'interno della quale il consumo di metri cubi di alcool è stato solo di poco inferiore al consumo in metri cubi di aria respirata, la domenica mattina si trasforma inevitabilmente in una giornata storta.

aeroporto di port au prince: un hangar, un'uscita, un cancello, un volo al giorno.

quindi riconoscere la capa nuova non dovrebbe essere un problema.
e non lo è.
il problema semmai è che la capa non è nuova, è vecchia.

quando vediamo appropinquarsi una cosa bassa e pelosa con gli occhiali e l'aria arcigna che sbraita contro l'omino delle valigie, ci rendiamo conto che quando si è arrivati in fondo al pozzo, c'è ancora da scavare.

prelevata, salutata, depositata a casa, primo briefing sulla missione (di domenica pomeriggio).


si scoprono, nell'ordine, le seguenti cose:
- non parla una parola di francese (ha mentito al colloquio? è una congiura del destino? impara in fretta? a roma sono dei deficienti?)
- ha la missione di "facce fatturà" (per dirla alla sergio di Boris)

cosa vuol dire "fatturà"?


quando un'organizzazione di cooperazione allo sviluppo entra in un progetto di emergenza, è molto difficile che riesca a fare risposta all'emergenza in maniera decente.
è una questione di approccio.

se fai emergenza arrivi con una squadra di gente che allestisce campi e distribuisce aiuti, fregandosene della ricaduta a medio-lungo termine del proprio lavoro.

se fai cooperazione passi i primi tre mesi a chiacchierare con i vari comitati della comunità per priorizzare il lavoro per poi elaborare una strategia di lungo termine che ti permetta di realizzare quanto più possibile per i beneficiari senza però trasformarti in una slot machine che vomita aiuti umanitari.

e uno.

due:

se mandi sul campo uno staff di 3 persone per fare child protection non spenderai mai il 70% dei fondi nei primi 6 mesi.
la child protection è il campo degli sfigati squattrinati:
- non servono soldi
- non serve struttura
- non serve materiale

bisogna solo ingaggiare personale locale, allestire tre quattro spazi protetti per i bambini (ludoteche, centri d'ascolto..) e poi si può tranquillamente vivere nella frustrazione. ( e farsi il mazzo a tarallo per portare a casa la giornata)

tre:

se fai ricostruzione delle scuole pubbliche in haiti, dubito che riuscirai a spendere i tuoi soldi prima di un anno, lega una burocrazia europea ad un'efficienza africana e ottieni la situazione della ricostruzione in haiti:
prima di 8-10 mesi dimenticati anche solo di delimitare l'area di cantiere.

dunque
famme fatturà
tocca spenne i sordi
sennò da agire ce s'inculano


chi l'ha scritto il progetto?
chi l'ha fatto il budget?
chi è venuto a fare una visita sul terreno a fine marzo?

ecco.

la sede.

sìsì, la sede di roma che ha scritto il progetto insieme al donatore, e che sapeva da marzo che non si sarebbero spesi tutti i soldi subito, per il tipo di programma scelto.

quindi:

cambio di programma, da domani tutti a raccattare macerie e a comprare qualunque cosa per chiunque lo voglia.

- Negro! Gli vuoi gli sci?
- Ma ghe ge vaccio?
- Negro, prendi gli sci, è una donazione di agire!


- Lo volete un centro polivalente qui?
- veramente sarebbe il mio orto
- ecchete er centro polivalente, tiè, ringrazia
- ma perchè?
- devo fatturà

ecco.


la nuova capamissione ha anni 48.
quando una ha anni 48 e fa ancora questo lavoro come freelance c'è qualcosa che non va.in lei.

si dedica alla medicina naturale, all'omeopatia.
cristalli, poteri dei fiori, teatro dell'oppresso, tai chi,tutto quello che caratterizza una personalità fortemente razionale, pragmatica. esattamente quello di cui si ha bisogno in un contesto come questo.

e, soprattutto, parla troppo.

mercoledì 19 maggio 2010

validi motivi per fare il maiolicaro.

Il contesto lavorativo, l'autonomia decisionale, la flessibilità d'orario, il lavoro che non è essere dietro un bancone o dietro una scrivania.
queste sono le ragioni che giustificano il lavorare come cooperante.

A ben vedere sono le stesse ragioni che giustificano il lavoro del maiolicaro.
quindi, a questo punto, tanto vale armarsi di cucchiara, colla e piastrelle e andare a rivestire i cessi del mondo.

cosa induce questa riflessione di alto contenuto filosofico?
Bisogna innanzi tutto avere un'idea di quale siano le forze in gioco nell'allegra isola caraibica di Hispaniola.

c'è il governo, quasi legittimamente riconosciuto dal popolo, ma non del tutto legittimato a governare il terzo paese più povero del mondo.
il governo esercita le sue funzioni attraverso dei ministeri. tra questi ministeri c'è il ministero dell'educazione, che dovrebbe avere un'idea di cosa accade nelle scuole del paese.
peccato che solo il 18% delle scuole siano pubbliche, il resto o è gestito dalle congregazioni religiose (nei casi migliori) o da privati cittadini che mettono su il proprio business privato (con i contributi delle agenzie umanitarie e delle famiglie degli allievi).

per gli orfanotrofi più o meno è la stessa cosa (informazione da tenere a mente chè servirà più tardi).

Il governo è appoggiato da una missione internazionale delle nazioni unite che si chiama MINUSTAH (TOURISTAH per gli indigeni, da qui si evince la sua credibilità) che dovrebbe servire a stabilizzare il paese.
accanto alla minustah lavorano le varie agenzie delle nazioni unite, WFP, FAO, OCHA e,soprattutto UNICEF.

UNICEF si occupa di educazione e infanzia, il ministero dell'Educazione pure, ecco quindi che i due soggetti lavorano insieme.
a supporto di UNICEF lavorano un centinaio di ONG, che si occupano di fare quello che unicef promette al governo.

e fin qui niente di anormale.

Il problema di port au prince è il traffico.

ma stavolta non si tratta di code o di citazioni di johnny stecchino.
Il problema di port au prince è il traffico di minori destinati ad adozioni internazionali.
tutto comincia negli orfanotrofi, dove funzionari compiacenti portano ricchi americani che , scelto il bambino (e compratolo per una somma discreta), si rivolgono alla propria ambasciata per ottenere visti e permessi (la quale ambasciata sa perfettamente che la vendita di minori è una pratica illegale).

Mandato di unicef è contrastare questa pratica, pratica che ha la connivenza di governo e ambasciate, ovvero gli stessi enti che richiedono e finanziano l'intervento di unicef.

Accade che una funzionaria dell'unicef riesce per caso ad intercettare il traffico.
accade che questa funzionaria, a sue spese, faccia una ricerca in incognito presso gli orfanotrofi della città (più di 400).
Accade che riesca a documentare centinaia di situazioni di abuso, violenza, sfruttamento.
Accade che faccia un dossier riservato ai propri capi
accade che ne faccia arrivare una copia alla MINUSTAH
Accade che la minustah sia interessata al caso e che voglia istituire una task force che faccia piena luce su fatti e responsabilità
accade che unicef non sia d'accordo
accade che unicef preferisca tenersi buono il governo
accade che la funzionaria sia esonerata dall'incarico

Ora la suddetta funzionaria pare abbia trovato una fondazione privata svizzera che finanzi l'indagine, in maniera scollegata dalle nazioni unite, dai governi e dalle ong che in questa palude tirano a campare.


E forse la prossima volta, prima di comprare la bamboletta di pezza dell'unicef per aiutare i bambini, ci si penserà due volte.

martedì 11 maggio 2010

la festa delle medie

"vabbè, gira il camion che vado a prende i soldi dentro casa"
SDENGBADABAMCRASH
"CAZZO E' SUCCESSO?"

l'allegro autista ha effettivamente girato il camion, ma dal lato sbagliato.
trasformandolo in una scultura postmoderna intitolata "natura morta con fosso e ruote all'aria"

quello che segue è il triste resoconto della ridicola chiamata a un carroattrezzi, con annesso sarcasmo haitiano nei confronti degli astanti (me medesimo e l'agile autista).

per haiti si apre il capitolo RICOSTRUZIONE.
di che, questo ancora non è chiaro.

il ministero dell'educazione ha convocato un tavolo tecnico per stabilire gli standard antisismici da applicare nella ricostruzione delle scuole.

lo ha convocato a marzo

e ha detto che gli standard sarebbero stati pronti a fine mese per essere consegnati agli ingegneri delle diverse organizzazioni impegnate nella ricostruzione.

lo ha convocato ad aprile

ha detto che gli standard sarebbero stati pronti a fine mese per essere consegnati agli ingegneri delle diverse organizzazioni impegnate nella ricostruzione.

lo ha convocato a maggio

ha detto che gli standard sarebbero stati pronti a fine mese per essere consegnati agli ingegneri delle diverse organizzazioni impegnate nella ricostruzione.


a questo punto sorge un dubbio
un dubbio che sta a monte
ma proprio a monte

1)chi è il ministero dell'educazione per fornire degli standard antisismici?

2)non sarebbe più facile adottare degli standard elaborati da altri paesi che potrebbero trasferire (GRATIS) il proprio know how in materia invece di pagare gli ingegneri del ministero dell'educazione (INGEGNERI DEL MINISTERO DELL'EDUCAZIONE, trova l'intruso)attraverso gli aiuti al governo (che costituiscono il 93% del PIL)

3)non è illogico che un ministero dell'educazione legiferi su argomenti lontani dalla propria competenza?

a condire tutto questo, ci si metta il coordinamento dell'unicef non attraverso un ufficio tecnico, ma attraverso il dipartimento educazione (psicologi, sociologi, educatori ma non tecnici)

da questo la difficoltà per spiegare alla puffa coreana (UNICEF) la differenza nella resistenza sismica di una struttura in legno rispetto a una struttura in cemento.

da cui:

le organizzazioni impegnate nella ricostruzione di edifici scolastici pagano ingegneri, architetti, geologi e consulenti vari per aspettare degli standard antisismici elaborati da un'amministrazione incompetente e corrotta, coordinata da un dipartimento delle nazioni unite che non possiede sufficienti risorse tecniche specifiche.

e li pagano con i soldi delle donazioni (SMS, sottoscrizioni...)


questa fotografia del contesto operativo haitiano a 4 mesi dal sisma vi è stata gentilmente offerta da un logista pagato un sesto di un consulente delle nazioni unite.



Comunque.

con l'andare del tempo moltiplicansi le occasioni ludiche tra espatriati di varie organizzazioni, in primis quelle italiane, che sono pure tutte andate ad abitare nello stesso villaggio così possono cementare la solida alleanza alla base dell'intervento umanitario e prestarsi il sale nell'intervento culinario.

i sabati sera si trascinano in case pacchiane affittate alle ong, che cuociono salsicce, brindano alla salute dei terremotati e intessono relazioni umane per alleviare la malinconia della lontananza da casa.


si provi a tradurre visivamente quanto descritto nel capoverso precedente

fatto?

bene

LA FESTA DELLE MEDIE

io porto i dischi....

domenica 2 maggio 2010

andare al mercato a fare la spesa era una cosa che da piccolo mi suscitava un certo interesse, poi gli anni e i supermercati hanno fatto sì che mi allontanassi dalla filosofia della negoziazione escatologica, dello sconto in vista della salvazione e dell'inesistenza della fattura.
ma basta cercare un fornitore di nutrimento ad haiti ed eccoci catapultati nel regno della casbah, nel magico mondo del commercio di strada....mortacci loro, de chi ha inventato i mercati e de ste cazzo de bancarelle.

vai un po' al mercato di port au prince a comprare 130 sacchi di riso, 60 di fagioli, 260 casse di tonno sott'olio, pentole, padelle, 300 galloniolio de semi de sto cazzo,poi se t'azzardi ancora a dì che il mercato ha il suo fascino te stacco la capoccia a mozzichi.

il tutto caricato su un camion che, per passare tra i banchi, ogni volta è costretto ad ammazzare una certa quantità di venditori che viene sacrificata sotto le ruote in nome della solidarietà tra i popoli e della nutrizione scolare.


poi si porta tutto nella scuola che beneficerà di questo servizio di 3 mesi di rifornimenti di cibarie.

li si rifornisce di cibo, di pentole di gas, di fornelli, sulla base delle loro richieste.

ma dopo aver fatto la consegna, un direttore della scuola stessa, con il sorriso a 48 denti tipico di chi ti sta per chiedere qualcosa che non può avere, si avvicina con unn foglio sul quale sono scritte le richieste supplementari avanzate dalle cuoche:
burro
cioccolata
succhi di frutta

il tutto per 606 nani al giorno per 90 giorni.

-burro?-

La risposta è stata adeguata all'origine di chi scrive (primavalle) più che agli studi da egli effettuati più avanti in blasonati licei della capitale.

tuttavia la risposta ha sortito l'effetto di far cadere l'inopportuna richiesta, oltre al fatto che il giorno successivo 606 pasti venivano regolarmente serviti senza che volasse una mosca.

infine vennero i domenicani.
autisti di un convoglio franco ispanico contenente materiale medico bloccato alla frontiera (amici di un amico di uno che una volta ci ha fatto un favore a santo domingo).

6
grossi
neri
rumorosi
camionisti

per 5 giorni accampati in una casa le cui regole fino a qualche giorno prima eran dettate da una svizzera francese celiaca.

il tasso alcolico medio giornaliero è vertiginosamente aumentato, passando dalla mezza birretta quotidiana alla mezza dozzina, caffè, ammazza caffè, ammazza ammazza caffè, rinforzino e bicchiere della staffa (nonche passo del giaguaro fino al letto.

il rischio che al sottoscritto, per forzata prolungata convivenza con femmine, venisse il ciclo è, almeno per il momento, scongiurato.